venerdì 26 giugno 2009

Angelo

Scrivo a ruota libera.
Perdonatemi, devo aver mangiato pesante...


La notte tra il 23 ed il 24 giugno, ad Orbassano, hanno organizzato la notte bianca: 6 ore ininterrotte di letture dei Vangeli... Tanti lettori, tante emozioni, molta suggestione.
Io, ho iniziato a leggere a mezzanotte e qualche minuto. Ufficialmente, la prima lettrice del giorno di San Giovanni.
MC 6, 1-56
Si, proprio quello in cui si narra la morte di San Giovanni.
Buffo, vero?
No, forse no...
A me ha fatto un effetto veramente molto strano e la testa è partita per i suoi viaggi...


Leggere della morte di un uomo per la stoltezza di altri uomini, nel giorno in cui si fa memoria della sua persona, mi ha fatto un effetto molto strano.

E mi ha spronato a NON SMETTERE DI ESSERE "VOCE CHE GRIDA NEL DESERTO"...


Deserto culturale, relazionale, emotivo, artistico, sentimentale, creativo, di speranza, di fiducia, di stima, di volontà...


E anche se io "sono nel mondo ma non del mondo", ho voglia ancora di spendermi in questo.
Lo farò. Lo farò sempre.


Io griderò sempre
che le cose non vanno bene solo se vanno bene a noi,
che le gabbie peggiori, le più chiuse, ce le creiamo noi,
che la vita è ben altro che questo,
che la verità è bel altra che questa,
che il Signore non vuole altro che la nostra felicità,
che la stima la si da se la si vuole ricevere,
che la fiducia va conquistata,
che l'amicizia va coltivata,
che l'affetto va manifestato,
che l'egoismo è una bella fregatura...


Perché anche i cactus, nel loro piccolo, s'incazzano.
Dannazione, apriamo gli occhi.

domenica 7 giugno 2009

Occhi

Continua la mia disamina delle parti del corpo umano.

Quante cose dicono due occhi?
Quanti ne avete visti?
Quanti hanno visto i miei?

Per quanto possa sforzarsi, nessun pittore ne fotografo è in grado di ritrarli come lui li vede.
Mi è capitato proprio oggi.
Perché ciascuno li vede diversamente, vi legge dentro cose diverse, ovvio.
Ma non è solo questo. E' come voler fotografare un'emozione.
Gli occhi non mentono. I miei non mentono.

Penso a come ciascuno di noi vede i propri occhi e come questi sono visti dagli altri.
Come in "Uno, nessuno e centomila", c'è da perderci la testa dietro al pensiero che noi siamo quanlcuno di diverso per tutti quelli che incrociano la nostra vita. Ed i nostri occhi.
Anche questo mi è capitato proprio oggi.
Perché, in fondo, ciascuno ci vede un po' quello che vuole in un paio di occhi...

Ancora: penso a come ci si mette a nudo piangendo davanti a qualcuno.
Per me, che francamente non ho proprio le lacrime in tasca, si tratta di mettermi a nudo.
Ma questo, fortunatamente, oggi non è capitato.

Penso, infine, a chi non si fida degli occhi. Dei propri e di quelli degli altri.
Perché loro dicono sempre la verità e, spesso, vedono il giusto.
Penso a chi è in grado di leggerli e chi no. E a chi li sa leggere, ma a cui non piace la "trama" di quello che vede.

Si lo so, non è particolarmente strutturato come pensiero.
Anche i cactus sono confusi, a volte.