mercoledì 28 marzo 2012

11 febbraio 2012

Ho perso Sara il giorno 11 febbraio. Sara è un pezzo del mio cuore. Sangue del mio sague. Madre delle mie nipoti. Sorella, madre, figlia.
Sara si è spenta in un giorno freddo, con la neve ghiacciata ai bordi delle strade.


Sara come seme che muore e solo così produce frutto.
Il frutto che ha prodotto è a dir poco portentoso. Ha avvicinanto tanti a me ed alla mia famiglia. Ha portato tanti a Gesù.

Solo i cuori grandi fanno certi portenti.
Solo una fede grande fa accadere i miracoli.
E forse, sono molto più felice ora, anche se ho gli occhi gonfi e lucidi.

E tu, lassù, non ridere.