martedì 5 novembre 2013

L'importante e' finire

Tra qualche gg è il mio compleanno e penso a tante cose, penso a tante persone.
Penso alla meritocrazia, che probabilmente e' stata inventata da uno sfigato come me, ai viaggi che ho fatto e a quelli che farò, agli amici quelli cari che hanno avuto il coraggio di fare qualcosa che io non avrò mai il coraggio di fare, partire senza sapere se tornare e dove tornare. Penso che una vita è troppa ed è troppo poca quando è densa. Penso a quest'idea che io stessa ho di me, di una persona forte e fortemente solitaria. 
Penso che Sara non mi ha aiutata a vestirmi al mio matrimonio. E penso che sgrido tanto Syria, come Sara non vorrebbe, perché vorrei che fosse una persona integerrima e meravigliosa come io non so essere.
Penso che mai ho voglia di scrivere e che sempre attaccarmi alla tastiera diventa un fiume veloce di emozioni, una sequenza semplice e naturale di gesti. 
Vorrei restare seduta a parlare di filosofia e tentare di capirne e vedere se le sinapsi concettuali funzionano.
Sperimento l'invidia, quella brutta che rode il fegato, e mi fa schifo.
28 anni e non averci capito niente.


                                 

L'immagine, come a dire, sei da collezione, ti conservano, magari in qualche mille anni ce la puoi fare. Ma anche no.