giovedì 16 aprile 2009

Cactus e ninfee...

Qualcuno mi raccontò che esistono due categorie di persone: le persone "ninfee" e le persone "cactus".

Le prime passano la loro vita "a mollo" nell'affetto altrui: sanno farsi voler bene, questo è ovvio. Ma la presenza costante di questo affetto fa di loro persone incapaci di goderselo, di apprezzarlo. E finiscono col "far marcire" sentimenti, esperienze, relazioni.

I cactus, sappiamo tutti, non hanno bisogno di acqua, al contrario delle ninfee che vi vivono dentro.
Sanno stare mesi senza alcun tipo di nutrimento.
Ma quando la pioggia arriva, anche una singola goccia è goduta come se fosse l'ultima e ritempra la pianta sin nel profondo delle radici.
Il vento e la sabbia del deserto in cui vivono li sferza e non li scalfisce. Loro stanno lì.
E tra l'altro, alcuni cactus, si prestano bene alla fermentazione, producendo ottimi liquori :)

Questo è la persona cactus (tranne che per la fermentazione!).
E quando il "nutrimento" arriva, il cuore rinasce.
L'anima si sazia.
L'anima ringrazia.

Perchè non si vive di sola acqua...

2 commenti:

  1. ... e poi le ninfee dànno l'illusione di poterci appoggiare un piede per una blasfemissima camminata sulle acque e non hai il tempo di gustarti il presunto galleggiamento che sei a già mollo. D'altra parte i cactus sono più onesti: le spine sono in bella vista e solo ai temerari è concesso un abbraccio, che in ogni caso ti mando!

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  2. Ringrazio del contributo e ricambio l'abbraccio caro compagno di Strada...

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