giovedì 27 settembre 2012

Tutto è vanità

"12 Io, Qoèlet, sono stato re d'Israele in Gerusalemme. 13 Mi sono proposto di ricercare e investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. È questa una occupazione penosa che Dio ha imposto agli uomini, perché in essa fatichino. 14 Ho visto tutte le cose che si fanno sotto il sole ed ecco tutto è vanità e un inseguire il vento."

Il Qoèlet ti gira le budella. Perchè va a pizzicare proprio il nervo più scoperto. Il tuo nervo più scoperto.
Senza fanatismi, senza conferire proprietà "magiche" alla Scrittura  (concetto mutuato dalla prima lezione di Introduzione all'A.T. - Pentateuco), leggiamo un pò di più l'Ecclesiaste.

venerdì 21 settembre 2012

Il primo giorno di scuola


"Riprendere gli studi è una di quelle idee malsane che ti vengono quando capisci di non aver risposto degnamente alla tua vocazione" 
 La mia lettera di presentazione per l'ammissione all'Istituto Superiore di Scienze Religiose comincia così.
Il Direttore, leggendo questa frase, ha sogghignato beffardo... ed ha iniziato la sua meschina intervista, convinto di essere il più furbo di tutti. Ma questa, è un'altra storia.
La storia che oggi voglio raccontarvi parla di me, che ho perso un mucchio di tempo a correre dietro a scelte più o meno comode.
Lunedì sarà il mio primo (nuovo) giorno di scuola. Ed io ho sempre sofferto della sindrome che questo giorno porta con sè: l'ansia di arrivare tardi, di non sapere dove andare, di non sapere a chi e come rivolgermi, non sapere neanche dove sia il bagno... insomma, l'ansia del primo giorno di scuola. Chiaro no?
La cosa che più di tutte mi ha stupito è vedere come come tante persone siano felici che io abbia intrapreso questo percorso. Lo dico sinceramente, non mi aspettavo tutto questo appoggio. Davvero.
 E come sempre, il Signore mi assisterà e si prenderà cura di me. Questa volta è anche più vicino del solito.

E se qualche pezzo del discorso vi fosse sfuggito, consiglio la lettura congiunta dei seguenti post:
("Tenc Iu", Don Mario Aversano, che in questi giorni scrive di me senza neanche saperlo. Forse)
http://il-cactus.blogspot.it/2012/09/labito-adatto.html
"Ostinarsi a voler indossare un "abito vocazionale" che proprio non ti si addice, rischia solo di farti ridere dietro alla grande festa della vita. "
http://www.iltesoro.org/2012/09/scolpire-lattrito.html
"Convertirsi è PARTECIPARE alla trasformazione"
http://www.iltesoro.org/2012/09/esaltante-entro-in-seminario.html
"E tu che progetti hai per quest'anno?"
http://www.iltesoro.org/2012/09/dove-abitano-i-miei-sogni.html 
"E' dunque nel decidersi che la persona si fa perso­na, che l'individuo diventa soggetto, che il ragaz­zo, il giovane diventa adulto."  
http://www.iltesoro.org/2012/09/cerchi-la-pace-non-ce-fretta.html
"Altro che pace! Cristo ha vissuto pienamente...non pacificamente" 

mercoledì 12 settembre 2012

L'abito adatto

Il mio è un corpo che gli esperti cattivelli definiscono a pera. Significa che, tendenzialmente, sono piccoletta nella parte alta e bella abbondante in quella bassa. Le donne mediterranee, tranne rarissime e fortunate eccezioni, sono più o meno tutte delle Williams (non Serena o Venus, delle pere Williams).
Uno lo accetta e cerca di giocare la mano migliore che può con le carte che possiede (tipo la carta "culone"). E ti fai aiutare dalla tecnologia cercando oggetti, abiti, scarpe e accessori che sfruttino i punti deboli a tuo favore. Io, per esempio, sono un'appassionata degli abiti stile "impero", quelli stretti sotto al seno, che ti aiutano mettendo in risalto il decolletè e nascondono i fianchi grossi.
Appassionata di arte, moda e stile praticamente da sempre, amante delle cose belle e costose, ho sviluppato negli anni un certo senso del bello. La mia preferenza viene distribuita su una gran varietà di cose.
Ma, ormai, ho capito che ci sono cose che per quanto belle, meravigliose ed irresistibili siano, io proprio non me le posso permettere. Ed il limite economico è solo uno dei vincoli. Il mio fisico fa il resto. Se provo a mettere un tubino, o indosso un peplum dress (per chi non sapesse neanche di cosa parlo, consiglio di visitare la mia bacheca Pinterest per delucidazioni), l'effetto che ne ricavo è lo stesso che sortisce una quantità di salamella eccessiva per il budello in cui deve entrare. D'altra parte, una ragazza bellina e secca secca, se mette un abito impero otterrà un mucchio di congratulazioni per il nascituro... anche se il nascituro non c'è.
Conosci un po il tuo corpo e, fondamentalmente, inizi a farti furbo.

Vivere e scegliere cosa fare della propria vita è la stessa cosa. Ostinarsi a voler indossare un "abito vocazionale" che proprio non ti si addice, rischia solo di farti ridere dietro alla grande festa della vita. 
I questi giorni penso molto a questo argomento. Penso all'eventualità di aver indossato per anni un abito che mi fa il culo grosso (sempre vocazionalmente parlando) e di essermi privata di un abito che, invece, mi piace tantissimo e mi sarebbe stato benissimo ma che non ho comprato perché costoso in termini di sacrificio.
Tranquillizzo tutti i miei numerossisimi (!!!) ammiratori: non sto pensando alla vita monastica. Penso alla vocazione come quella direzione che il cuore vuole seguire, alla spinta che vuole assecondare. 

Corro ai ripari e penso agli acquisti futuri.