La donzelletta vien dalla campagna
in sul calar del sole...
Si, perchè è quasi l'ora dell'aperitivo nella canicola della
città. La donzelletta inizia così il suo fine settimana, che tra l'altro è un
termine quanto meno desueto, dal momento che ora si chiama "week
end". Anche "desueto" è desueto. Sono linguisticamente vecchia.
Il week end della nostra donzelletta, dunque, si srotolerà
tra una serie di appuntamenti alcolici e alzatacce "mattinali" sino a
domenica a pranzo quando, a tavola con mamma, papà, nonni, zii, cugini,
fratelli, Paperino, Topolino e Batman (che si sono liberati del pranzo da nonna
Papera all'ultimo momento), la cara donzelletta realizzerà che il suo week end
volge inesorabilmente al termine. Nulla è cambiato. Nulla è stato fatto.
La donzelletta avrà come unico obiettivo sopravvivere alla
settimana per giungere a tentoni al prossimo fine settimana.
Questo era un test. Quanto di quello che ho scritto parla di
noi stessi?
A questo pensavo oggi. A quanto mi abrutisca e mi renda
misera l'attendere spasmodicamente il fine settimana.
Lo facciamo tutti, davvero tutti. E non possiamo farne a
meno.
Volendo invertire un pò la tendenza, vi anticipo che il mio
obiettivo per questo fine settimana sarà quello di trovare qualcosa di bello o
qualcosa di molto bello per la settimana che mi aspetta dietro l'angolo.
Il mio obiettivo per il fine settimana sarà quello di
trovare, ogni singolo giorno, il modo di santificare il sacro tempo che mi è
stato donato.
Una forma di rispetto vs Chi me l'ha dato, Chi l'ha
investito in me.
Una forma di rispetto vs me stessa, perchè possa
capitalizzare questo bene insostituibile.
E una forma di rispetto vs chi di tempo non ha più.