Ho perso Sara il giorno 11 febbraio. Sara è un pezzo del mio cuore. Sangue del mio sague. Madre delle mie nipoti. Sorella, madre, figlia.
Sara si è spenta in un giorno freddo, con la neve ghiacciata ai bordi delle strade.
Sara come seme che muore e solo così produce frutto.
Il frutto che ha prodotto è a dir poco portentoso. Ha avvicinanto tanti a me ed alla mia famiglia. Ha portato tanti a Gesù.
Solo i cuori grandi fanno certi portenti.
Solo una fede grande fa accadere i miracoli.
E forse, sono molto più felice ora, anche se ho gli occhi gonfi e lucidi.
E tu, lassù, non ridere.
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