giovedì 5 dicembre 2013

Bilanciamenti interiori... con "sassolinodatoglieredallascarpa" annesso.

Proprio oggi ho terminato gli esami del primo anno e mi arrogo il sacrosanto diritto di fare un bilancio.
L’avventura non era iniziata con i migliori auspici: un colloquio motivazione che si trasformò in un colloquio demotivazionale.
Son cocciuta, non mollo.
A ottobre, volevo già tirare i remi in barca.
Perché?
L’abuso della parola “ousia”. E di tutto il corollario greco.
Le lezioni erano per me il buio più totale. Tornare a casa con l’impressione di aver perso tre ore, quando non quattro, ripetendomi costantemente “ma chi cacchio te lo fa fare?”.
Son cocciuta, non mollo.
Prima sessione esami. Primo esame.
Dannata me e quando ho pensato di dare Storia della Chiesa Antica.
Uno stillicidio.
23. Regalato? Lo rifiuto.
Son cocciuta, non mollo.
Preparo il secondo esame e le cose non hanno nessuna intenzione di fissarsi nella mente.
Con lo studio del Pentateuco iniziano ad insinuarsi nel cuore i primi dubbi. Ho sempre saputo di credere ad un Dio che gli uomini hanno tentato di spiegare come meglio potevano, nella consapevolezza che il cristianesimo poggia anche su costruzioni umane. Dopo i primi studi striscia in me l’idea che il cristianesimo sia soprattutto una costruzione umana.
Son cocciuta, non mollo.
Studio filosofia in pausa pranzo. Con l’occhio vitreo e la bolla al naso.
Gli autori si somigliano tutti. Tutti, a fasi storiche alterne, cercano la stessa cosa.
Il principio primo. Il motore immobile. L’Uno. Dio.
Loro cercano. Io non riesco a sostenere dal basso di me stessa, che nessuno di loro possa aver torto in una qualche misura. Loro trovano. Io perdo ogni volta qualcosa.
Son cocciuta, non mollo.
In tutto ciò, io e Marco decidiamo anche di sposarci. Miao.
Lezioni. Esami. Lezioni con esami. Matrimonio. Viaggio di nozze. Agosto a lavoro. Esami. Lezioni.
Son cocciuta, non mollo.
4 dicembre: esame. L’ultimo del primo anno.

Arrivata qui posso trarre qualche breve conclusione:
- Non importa che tu abbia diciannove o ventotto anni; che tu stia dando il primo o il diciassettesimo esame; che tu stia conseguendo la prima o la quarta laurea. Sempre, nella vita, troverai chi ti mette sotto esame. E sempre nella vita troverai chi ti fa cagare addosso dall'ansia.
- Studiare e lavorare non è impossibile. Devi solo essere pronto a fare un po’ una vita di merda. Ma si fa.
- Studiare qualche cosa che ti mette profondamente in crisi può non essere piacevole. Ma a volte è l’unica possibilità che hai.
- Se mi fossi fatta intimidire durante quel primo colloquio, sarei una persona peggiore oggi. Certamente non saprei quanto posso essere “bomber” quando mi ci metto.
- Volere è potere. Io ne sono la prova.



Intuculu al Prof. "P."
Con i miei omaggi.



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