martedì 25 novembre 2014

Un nodo al dito

In questi giorni mi esercito con la memoria. Ho una paura matta di dimenticare certe cose.
Ma, in realtà, le cose affiorano nella mia mente nei momenti più fumosi, spesso la mattina, mentre guido nella nebbia sulla strada verso l'ufficio.
E' capitato così anche questa mattina. Mi è tornato in mente un dialogo fatto con i miei genitori quando Sara è mancata.
Dovevamo scegliere la foto da mettere sulla piccola lapide dietro a cui sarebbero state messe le ceneri di Sara.
Mamma e papà ne avevano trovata una in cui lei aveva un bel sorrisone e i capelli rosso fuoco lunghi fino alle orecchie. Però erano perplessi. "Dovremmo metterne una più recente", una di quelle in cui Sara aveva il viso gonfio e i capelli non c'erano più. Io ho risposto che no, quella foto andava più che bene perché in fondo Sara è stata più tempo in salute che malata. Una foto più recente non le avrebbe reso giustizia, anche se tante persone l'avevano conosciuta dopo la malattia e non prima.
Questa conversazione è affiorata all'improvviso, come quei dettagli che restano sepolti sotto cumuli di cazzate e saltano fuori quando meno te lo aspetti. 
A volte ho la sensazione che un velo di brutti ricordi ricopra quanto di bello c'è stato nella nostra vita, quanto di bello abbiamo avuto in dono.
Ricordati di essere felice, Annita. Ogni momento è buono per essere felice. Fatti un nodino al dito e ricordatene.

Nessun commento:

Posta un commento