martedì 19 novembre 2019

A Natale puoi?

Nel momento in cui scrivo, mancano esattamente 37 giorni a Natale. Se siete già in crisi per i regali, ricordatevi che tra pochi giorni verrete investiti dalla follia del black friday e potrete acquistare oggetti brutti che non avreste mai comprato solo per il motivo che sono scontati dell'11%.
In alternativa, vi spaccio i miei consigli per gli acquisti natalizi: roba che sarei super mega ultra felice di ricevere ma che (quasi certamente) non troverete ribassati il 29 novembre.

Faccio immediatamente coming out e vi annuncio che, a mio avviso, i libri (insieme ad i viaggi) sono le cose per cui vale sempre la pena spendere del denaro. Ricevere libri in regalo mi rende enormemente felice. I libri e i vinili mi rendono felice, ma questi ultimi sono già un po' meno mainstream. 
Nel 2019 (complice anche la gravidanza anticipata che mi ha messa a riposo) mi sono dedicata all'impresa di sfoltire l'elenco dei libri della  libreria che non avevo ancora mai aperto. Così tanto da leggere e soli due occhi. Alcune cose che ho amato moltissimo, in ordine sparso:
- ... Che Dio perdona a tutti - Pif;
- Manuale per ragazze rivoluzionarie. Perché il femminismo ci rende felici - G. Blasi;
- Sapiens. Da animali a Dèi. Breve storia dell'umanità - Y. N. Harari; 
- Invidia il prossimo tuo - J. Nivel;
- Istruzioni per diventare fascista - M. Murgia;
- Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe - M. Murgia e C. Tagliaferri;
- Liberati della brava bambina - M. Gancitano e A. Colamedici.

Alcuni libri che ho messo in whishlist (davvero, sono solo alcuni, perché ho una lista dei desideri vergognosamente lunga):
- Lezioni di meraviglia - M. Gancitano e A. Colamedici;
- La società della performance. Come uscire dalla caverna - M. Gancitano e A. Colamedici;
- Non sono sessista, ma... Il sessismo nel linguaggio contemporaneo - L. Gasparrini;
- Il maestro e Margherita - M. Bulgakov;
- Identità - F. Fukuyama;
- Un figlio è poco e due son troppi. Diario di una mamma - A. Massera;
- Attraversare i muri - M. Abramovic;
- Un titolo qualunque dal catalogo di Ippocampo Edizioni. Davvero, uno qualunque. Sono uno più bello dell’altro. Io ho perso la brocca (tra gli altri) per questo.

Qualche altra ideuzza:
- un po' per tutti, siccome Greta ci vede e ci giudica, un bel dispositivo e-reader (mi raccomando, che sia retro illuminato. Ascoltate una cretina). E se il dispositivo c'è già, un bel buono per l'acquisto di e-book;
- Per chi è stressato, anche a causa dei temi fatphobia e body acceptance, il coloringbook di Belledifaccia;
- Per chi non vive senza agenda, il bujo nella versione weekly o daily di InchiostroandPaper;
- Per chi viaggia molto (ma anche no), abbonamento ad Audible (ho scoperto gli audiolibri e sono una vera figata. Io li ascolto mentre mi alleno, guido o porto a passeggio Adele nel passeggino);
- Per i make-up addicted, tutti i prodotti di Espress-oh sono ideati e realizzati in Italia e profumano di caffè! 
- Per gli esauriti proprio come me, un buono per una spesa su Cortilia. Secondo me è un servizio da provare, una volta nella vita;
- Per chi ha il culo pesante, ma anche per chi è stufo del solito allenamento in palestra e cerca una disciplina che appassioni e un luogo in cui trovare una famiglia, 10 ingressi per praticare Crossfit. Il Crossfit è un allenamento che prepara alla vita di tutti i giorni e si pratica in luoghi appositi chiamati box. Io vado qui: i coach sono preparati as fuck e chi lo frequenta è super carino e preso bene.

In ultima istanza, desidero spezzare una lancia in favore dei buoni acquisto e delle liste dei desideri. Non è vero che se regali un buono o compri un oggetto da una lista dei desideri non hai voglia di sbatterti. Io credo che siano due strumenti che semplificano un sacco la vita, ti fanno risparmiare denaro ed evitano che il tuo bel regalino finisca alla pesca di beneficenza di Natale della parrocchia.

Bonus track: se dovete fare un regalo ad una neo mamma, non fatele un regalo destinato al suo neonato. Evitate di farle pensare che, dopo la gravidanza, non se la cagherà mai più nessuno se non in quanto entità da cui l'infante ha avuto vita. Portatele del cibo, piuttosto. 

Credo di aver scritto il post più lungo da quando ho ricominciato a frequentare il blog per cui, mio malgrado, lo chiudo qui. 
Se volete altre idee, scrivetemi. Scrivetemi anche se ne avete voi, così condividiamo. Sharing is caring

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