martedì 5 novembre 2019

Corso (pre)matrimoniale (semi)serio. Pt.4 - Consortium totius vitae.

"[...] l'unico equilibrio che si riesce a trovare è un compromesso reciproco: ogni partner accetta un aspetto dell'altro che a monte non avrebbe mai accettato, e questo diventa la scusa per dare sfogo alla propria parte peggiore.”*

Consortium totius vitae non è (solo) la formula latina che porterà al suicidio annunciato della rubrica meno richiesta del web ma è la ricetta più completa che ho trovato per porre rimedio a quella profonda, insana, insensata vocazione di ciascuno di noi a voler rendere un inferno la vita di colui o colei che ci sta a accanto. 
Consortium totius vitae, altrimenti detto unione di tutta la vita 'finché morte non ci separi'. 'E se qualcuno non è d'accordo, parli ora o taccia per sempre', solo nei film. 
Unione nel tempo ('finché morte non ci separi', appunto), ma anche unione nello spazio, e nei modi, e negli intenti. Unione come volontà di fare ed essere storia insieme. Trovare sempre un modo, cercare insieme la strada ed insieme inventarla, se non c'è. Trovare un equilibrio personale che sia parte di un equilibrio di coppia, il quale a sua volta sia il baricentro di un equilibrio personale. Trascorrere del tempo durante il quale fiorire come persone, per essere uomini e donne felici. Felici davvero, avendo ricoperto tanti ruoli senza essersi completamente identificati con nessuno di essi. 
Dunque, eccoci giunti al punto. Se stai progettando un futuro insieme a qualcuno, dovresti dirgli cosa ami, chi frequenti, e come passi il tuo tempo quando non sei con lui; e dovresti anche dire che alcune di queste cose e persone rimarranno nella tua vita anche dopo. E se sei una persona abituata a farti assorbire dall'altro (e se lo sei, tu lo sai), dillo forte a te stesso che ci sono delle cose e delle persone che ami che resteranno nella tua vita anche dopo il gran circo matrimoniale. 
Non ho mai creduto che (in amore) 'gli opposti si attraggono', ma avere passioni diverse è possibile, se non addirittura necessario, affinché si possa rimanere soggetti individuali ed individuati.
Insomma, c’è vita dopo il matrimonio. E non è niente male.


*M. Gancitano - A. Colamedici "Liberati della brava bambina"



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