martedì 24 dicembre 2019

"Anche a te e famiglia". Guida galattica per sopravvivere alle festività.

Vi vedo.
Vi vedo seduti sul cesso con il cellulare in mano, la rubrica aperta sul numero di vostra madre, che cercate una scusa plausibile per saltare il cenone della Vigilia/pranzo di Natale. E' troppo tardi per qualunque virus intestinale. Ed anche fingersi morti non è una buona idea. Che fare?
Ecco la mia guida galattica per sopravvivere (quasi) a tutto ciò che più vi fa odiare le feste.

1. Le cene "vediamoci così ci facciamo gli auguri".
Lo so, il peggio ormai è passato, dato che oggi è il 24 ma la domanda è lecita: perché organizzare serate con persone che abbiamo evitato di vedere per un anno intero? Perché queste persone, improvvisamente, non possono più fare a meno di consumare un pasto con noi? 
Il mio consiglio è negarsi, sempre negarsi, fortissimamente negarsi e non cedere alle insistenze. Banalissimo, certo. Ma a volte è meglio ricordare che il tempo a nostra disposizione su questa terra è limitato: sarebbe preferibile non spenderlo cenando con degli stronzi.

2. Basta ai regali "basta il pensiero".
In questa categoria rientrano quei regali che ci sentiamo in dovere di fare. In genere è un gioco lose-lose che scontenta tutti, chi dona e chi riceve.

Anche qui non credo di scoprire l'acqua calda, ma l'unica cosa da fare è evitare di farli. Spesso questa tipologia di regali sono il frutto di circoli viziosi per cui "devo comprare qualcosa perché certamente riceverò qualcosa". Se saltate un anno, interromperete il circolo vizioso. In alternativa potete giocare d'anticipo e comunicare già a novembre che "quest'anno sarà un Natale all'insegna dell'essenzialità e non potrò permettermi di fare molti regali. Che ne dici di vederci solo per un caffè e farci gli auguri?". Eventualmente, ritornare al punto 1 per evitare anche di vedersi. 


3. La nonna che "allora, hai trovato il fidanzato?".
In questa fattispecie rientrano tutte le domande scomode fatte da qualunque parente di ordine e grado. A titolo esemplificativo e non esaustivo:
- Quindi convivete, e quando vi sposate?
- Quindi vi siete sposati, e quando fate un bimbo?
- Quindi avete un bimbo, e quando gli fate la compagnia?
- Ah! Due femmine? Allora bisogna fare il maschietto!
Università edition 
- Quanti esami ti mancano?
- Quando ti laurei?
Fatphobia edition
- Ma tuo marito quando lo metti a dieta?
- Ma mangi? Sei così sciupata!
- Ma tuo marito ti fa mangiare?
- Ma questo lo puoi mangiare? Ma non eri a dieta?
Fuori sede edition
- Ma quando torni in Italia?
- Ma quindi vivrete sempre lì?
In questa TED Talk dal titolo "12 verità che ho imparato sulla vita e sulla scrittura", Anne Lamott dice:

<<ricordatevi che in tutti i casi  è un miracolo che ognuno di noi sia stato specificamente concepito e sia nato.  La Terra è la scuola del perdono. Si inizia perdonando se stessi,  e poi si potrebbe anche continuare al tavolo della cena.  In questo caso, potete farlo con un paio di pantaloni comodi.>>

E io credo che non ci sia niente da aggiungere.

4. Mangio ancora due pistacchi.
Quando siete seduti a tavola a mangiare l'anima de li mortacci di chi vi vuole male, fatelo restando presenti a voi stessi. Mangiate in consapevolezza, come direbbe Thich Nath Hanh, assaporate il cibo della festa e godete della compagnia di chi vi siede accanto (eventualmente, puntate la persona più simpatica che conoscete o quella che conoscete meno; il vino farà il resto). E quando i pasti luculliani saranno finiti, non fatevi del male, non pesatevi. Tanto è (quasi) tutta acqua. Non è un'emergenza, ma rientrerà presto.

5. Il martedì più lunedì della storia.
Settembre è il nuovo gennaio e gennaio è una merda perché ha 31 giorni sul calendario ma ne ha 56 percepiti. Non finisce mai. Si torna a lavorare dopo le feste e niente, per questo non riesco proprio a mettere insieme un consiglio sensato perché quest'anno sono presa male da morire anche io. La mia strategia è mantenere un profilo basso almeno fino a fine mese, come rispose una responsabile delle risorse umane qualche anno fa a chi le chiedeva di organizzare un tavolo di lavoro alle 16:30 di un grigio venerdì di inizio anno. Se avete suggerimenti, fatemeli avere.

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