martedì 31 dicembre 2019

Preso blu

Adele è seduta davanti a me mentre scrivo questo post e fa le bolle di saliva con la bocca. Lei è un cuor contento, una barca nel bosco in questa famiglia strampalata, e mi ha quasi convinta a non scrivere un bilancio di fine d'anno pesantone. Però il 2019 è stato un anno pesantone e mi ha insegnato un mucchio di cose

Quest'anno:

- mi sono laureata in scienze religiose e ho imparato a dirmi "brava". Questa foto è l'unica frivolezza che mi sono concessa riguardo questo traguardo. Non mi sono riconosciuta tutto il merito che avrei dovuto, ho banalizzato la fatica e il risultato che ho portato a casa, ma porca troia sono stata brava! Non me lo sono mai detta abbastanza, ma sono brava. 
[Si, brava, brava. Mi raccomando, però, non raccontare che, con la tua consueta lungimiranza, hai scelto di discutere la tesi sull'argomento meno spendibile del mondo, ovvero la pedofilia nella chiesa cattolica. Non impari mai. Capra.]
- E' nata Adele, e Sara aveva poco più di due anni, e ho imparato che una strada la si trova sempre, altrimenti la si inventa. Ho pure imparato che, anche quando ti sembra di non uscirne, poi ne esci.
- Ho studiato e letto molto (ho tenuto il conto: 39 libri!) ed ho imparato che è una cosa di cui non posso fare a meno. 
- Ho conosciuto il femminismo inclusivo ed ho imparato che non voglio più farne a meno.
- Ho conosciuto la body positivity ed ho imparato a rispondere "grazie" quando ricevo un complimento, senza sminuirmi; ma anche a dire "dovresti vergognarti" a chi si sente in diritto di fischiare ad una sconosciuta per strada.
- Ho ricominciato a scrivere sul blog ed ho imparato a propormi, a chiedere collaborazione a persone che stimo e a zittire l'impostore che vive in me e si alimenta del mio complesso di inferiorità. WordPress non ho ancora imparato ad usarlo ma ce l'ho sulla lista delle cose da fare.

Quindi, ciao 2019 pesantone. 
Grazie. 
Ti vorrò sempre bene.

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