"Quando penso che un uomo solo, ridotto alle proprie semplici risorse fisiche e morali, è bastato a far uscire dal deserto quel paese di Canaan, trovo che, malgrado tutto, la condizione umana sia ammirevole." |
Stasera un post breve ed allo stesso tempo un condensato di speranza. "L'uomo che piantava gli alberi" è un racconto dello scrittore francese Jean Giono del 1953. Narra la storia del pastore Elzéard Bouffier e del suo progetto di piantare alberi. Vedovo e taciturno e pianta querce. Solo e con spirito eremitico e pianta betulle. Scoppia la Prima Guerra Mondiale e pianta faggi. Di 100.000 querce piantate si aspetta che solo 10.000 resistano alle incursioni degli animali e della Provvidenza, ma non abbandona il progetto. Trasforma la sua terra in un giardino. Ecco il punto. Creare un fitta foresta di relazioni, stringere i cuori. "Sapere che c'è qualcuno da qualche parte nel mondo dal quale ti senti compreso malgrado le distanze o i pensieri inespressi fa di questa terra un giardino". Leggeteci quello che volete. Questa è la mia liberissima interpretazione. |
Un grazie particolare a Giovanni N. "Armando" :)
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