martedì 17 gennaio 2012

V per Vendetta

Evey: Chi sei?
V: Chi?... "Chi" è soltanto la forma conseguente alla funzione, ma ciò che sono è un uomo in maschera.
Evey: Ah, questo lo vedo!
V: Certo. Non metto in dubbio le tue capacità di osservazione. Sto semplicemente sottolineando il paradosso costituito dal chiedere a un uomo mascherato chi egli sia.

Eccoci arrivati alla fine del capitolo che riguarda i Rolling Stones.
V per Vendetta. Capolavoro.
Potrei finire qui il mio post ma preferisco continuare, se non vi dispiace.

Dunque: nasce come fumetto, scritto da quel genio (un po svalvolato) che è Alan Moore (Watchman, La leggenda degli uomini straordinari, Costantine), illustrato da David Lloyd, adattato magistralmente per il cinema da niente poco di meno che i fratelli Wachowski e diretto da James McTeigue.
Attori protagonisti: Hugo Weaving è V. E chi cacchio è Hugo Weaving? E' l'agente Smith di Matrix, e scusa se è poco; ah sì, è anche Elrond de Il Signore degli anelli. A onor di cronaca, bisogna dire che il ruolo, in origine, era stato affidato a James Purefoy (ecco questo qui non so proprio chi sia), il quale affermò che l'indossare una maschera per l'intera durata delle riprese non gli permetteva di entrare nella parte. Poverino, no?
Natalie Portman è Evey Hammond. Nessun aneddoto particolare su di lei. Brava nel ruolo, a mio avviso soprattutto a partire dalla seconda parte del film.
Il resto del cast è poco noto ma di tutto rispetto.
Storia: pazzesca. Una sorta di via di mezzo tra "1984" di G. Orwell (parleremo anche di quello) e il resoconto del governo Berlusconi.
4 novembre 2019 ("Ricorda per sempre il 5 novembre, il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento. Non vedo perché di questo complotto, nel tempo il ricordo andrebbe interrotto"). L'Inghilterra è dominata dal partito neoconservatore Norsefire ("Fuoco norreno"), guidato dall'Alto Cancelliere Adam Sutler. Il regime è ovviamente totalitario. La repressione è l'unica cosa garantita. Notizie pilotate ("Il nostro compito è riferire le notizie, non fabbricarle, quello è compito del governo"), polizia segreta, cappucci neri (“Voglio parlare con lei prima che scompaia dietro a uno dei cappucci neri di Creedy") e tutto il cucuzzaro.
In questo contesto Evey conosce V, un uomo misterioso che indossa la maschera di Guy Fawkes, cospiratore britannico che nel 1605 cercò di far saltare in aria il parlamento inglese.
V è un uomo straordinariamente colto, amante dell'arte, della musica e del buon cibo, particolarmente agile, veloce e forte, e aiuterà Evey e l'Inghilterra tutta a non avere più paura.
Ce ne fossero di uomini così. A noi spettano solo i Cicchitto, i D'Alema e gli Schettino.
Sulla trama, non scrivo più nulla e voi non andate su Wikipedia prima di vedere il film perché, come al solito, trovereste il finale.
Stranamente, ma neanche troppo, non ha portato a casa premi della critica particolarmente noti o importanti. Ma è un film pauroso!
Colonna sonora da brividi (attenzione, che arriviamo ai Rolling Stones...). Direttore della fotografia epico. Regia e attori strepitosi. Dialoghi di un'intensità sorprendente, studiati sino all'ultimo verso.
Nonostante ciò, il creatore della graphic novel si è totalmente dissociato dalla produzione del film dichiarandosi profondamente deluso (l'aveva fatto anche con tutte le altre storie che aveva portato sul grande schermo, comunque).
Insomma, forse l'avrete capito, a volte preferisco la forma alla sostanza, ma posso garantire che in questo film ce n'è a palate di entrambe.
Di certo, tra i miei DVD più usurati

Ah, la canzone che chiude il film e accompagna i titoli di coda è Street Fighting Man (Rolling Stones - Beggars Banquet - 1968).

"Noi svendiamo la nostra onestà molto facilmente, ma in realtà è l'unica cosa che abbiamo, è il nostro ultimo piccolo spazio… All'interno di quel centimetro siamo liberi".

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