venerdì 23 novembre 2012
Il principe azzurro
Così scriveva la nostra Lucianona nazionale e, a volerla parafrasare, il genere femminile è stato un po’ plagiato dalle favole e ciò ha creato non pochi problemi in quello che io definirei "l'indotto": abiti da sposa principeschi, carrozze, cavalli, gentilezza, zerbinismo, matrimoni con budget a 5 zeri e finanziamenti per coprire tutti i 5 zeri.
Poi è arrivato Shrek, la salvezza del genere maschile, che esce dalla sua palude per insegnarci che il principe azzurro non è poi questo granché ma che, neanche, ti devi accontentare del primo orco che ti capita a tiro.
Speri nel principe, trovi il rospo e ti sposi Shrek :)
Principe azzurro. Chi è costui?
Il principe azzurro è quello che, quando non sai fare qualcosa, t’insegna a farla.
E’ colui che si sforza di parlare con te anche se proprio non ne ha voglia.
Il principe azzurro non fa questioni inutili, non cerca lo scontro.
Il principe azzurro ti tiene per mano per strada.
E’ colui che ti fa i regali senza che ci sia motivo.
Il principe azzurro finisce le frasi che inizi tu.
Il principe azzurro è quello che ti fa piangere dalle risate.
Il principe azzurro è il tuo respiro di sollievo.
Io, il mio principe azzurro, l’ho trovato.
E il 22 giugno 2013 me lo sposo.
giovedì 8 novembre 2012
My brand new day
La realtà è che sono vecchia perché mi sono stati tolti troppi anni di vita con le persone che amo. Non lo accetto, non me lo spiego, ma non dispero. La mia vita non è un dramma, non lo sarà mai.
Questo è il mio brand new day, il mio giorno nuovo di zecca, e lo dedico quanti costantemente si stringono introno a me, a quanti mi abbracciano di un abbaccio immenso e duraturo. Lo dedico a colui che amo di un amore grande, sincero e profondo.
mercoledì 7 novembre 2012
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giovedì 27 settembre 2012
Tutto è vanità
venerdì 21 settembre 2012
Il primo giorno di scuola
mercoledì 12 settembre 2012
L'abito adatto
venerdì 10 agosto 2012
Il giorno del tuo compleanno
giovedì 12 luglio 2012
Il sabato del villano
lunedì 2 luglio 2012
Cose straordinarie. Persone straordinarie.
mercoledì 28 marzo 2012
11 febbraio 2012
Sara si è spenta in un giorno freddo, con la neve ghiacciata ai bordi delle strade.
Sara come seme che muore e solo così produce frutto.
Il frutto che ha prodotto è a dir poco portentoso. Ha avvicinanto tanti a me ed alla mia famiglia. Ha portato tanti a Gesù.
Solo i cuori grandi fanno certi portenti.
Solo una fede grande fa accadere i miracoli.
E forse, sono molto più felice ora, anche se ho gli occhi gonfi e lucidi.
E tu, lassù, non ridere.
lunedì 13 febbraio 2012
Sara
Capitan Uncino, che ripeteva il suo ultimo discorso alla ciurma ogni volta che poteva, per paura di non avere più l’occasione di farlo.
Qualcuno, magari, mi accuserà di essere monotematica, ma Scout è quello che sono.
E questa è Sara.
“Io ho trascorso una vita molto felice e desidero che ciascuno di voi abbia una vita altrettanto felice. Credo che il Signore ci abbia messo in questo mondo meraviglioso per essere felici e godere la vita. La felicità non dipende dalle ricchezze né dal successo nella carriera, né dal cedere alle nostre voglie. Un passo verso la felicità lo farete conquistandovi salute e robustezza finché siete ragazzi, per poter essere utili e godere la vita pienamente una volta fatti uomini. Lo studio della natura vi mostrerà di quante cose belle e meravigliose Dio ha riempito il mondo per la vostra felicità. Contentatevi di quello che avete e cercate di trarne tutto il profitto che potete. Guardate al lato bello delle cose e non al lato brutto. Ma il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri, cercate di lasciare questo mondo un po' migliore di quanto non l'avete trovato e, quando suonerà la vostra ora di morire , potrete morire felici nella coscienza di non aver sprecato il vostro tempo, ma di avere fatto del vostro meglio. << Siate preparati >> così, a vivere felici e a morire felici.”
Sara è senz’altro brava ad osservare la gran parte di queste indicazioni. Diciamo che forse va indirizzata un po per quanto riguarda il non cedere alla proprie voglie ed il contentarsi di quello che si ha. Ma Sara è tutt’altro che tiepida, e per questo sarebbe piaciuta tantissimo a San Giovanni.
Quando ha saputo di essersi aggravata, ho assistito ad uno dei suoi rarissimi momenti di sconforto. “Perché a me, quando ci sono delle carogne in giro che lo meriterebbero di più?”
“Perché il Signore vuole che tu continui ad insegnarci qualcosa”, ho detto io. “E sarebbe?”, ha replicato.“Sarebbe che ci insegni a non perdere di vista le cose importanti”. Ed ha finito di fumarsi la sigaretta in silenzio.
Senza alcuna pretesa, provo ad immaginare l’ultimo discorso di Sara a tutti noi, anche se posso garantirvi che Sara non ha lasciato nulla di inespresso.
“Non te la prendere per ciò per cui non vale la pena. Arrabbiati ed intestardisciti se pensi che sia giusto farlo. Ama, perdona e chiedi scusa. Coltiva le amicizie, le passioni e le relazioni. Utilizza almeno un po del tuo tempo per fare ciò che desideri e non ciò che devi. Stai con la tua famiglia. Quella che il Signore ti ha donato e quella che, invece, ti sei scelto. Non tentare d’imparare a scegliere le amicizie, tanto per quanto ti sforzi non ci riuscirai. Se qualcuno ti tradisce, perdona, solo così potrai lasciarlo veramente andare. E divertiti c**** (e qua metterebbe una bella parolaccia rafforzativa del concetto!).”
Vi leggo ancora alcune riflessioni che ho letto a Sara in ospedale e che lei mi ha detto che ha sentito sue. Sono tratte da “Il libro di Lézard”.
“Il culto che tributerò al mio Dio sarà una preghiera ed un canto di gioia.
Ma la mia preghiera non sarà una successione di parole.
I nostri giorni sono pieni di parole.
La mia preghiera non sarà un susseguirsi di frasi.
I nostri giorni sono pieni di parole.
La mia preghiera sarà tutta la mia vita.
E tutta la mia vita sarà una preghiera di cui ogni parola sarà un atto, uno sforzo verso il meglio.
Non meravigliarti di questo.
Non do il bel nome di preghiera al triste sforzo compiuto di mala grazia e di cattivo umore perché le circostanze ce lo hanno imposto.
Do il bel nome di preghiera allo sforzo alato, liberamente scelto, voluto, compiuto.
Allo sforzo gioioso che conduce verso il secondo sforzo, sino all’infinito.
Il mio culto sarà una preghiera, la mia preghiera sarà tutta la mia vita, la mia vita sarà uno sforzo.[...]
La mia vita è un privilegio e il mondo è divino.”
“Ora va e diffondi la gioia.
Il tuo sguardo sia uno sguardo di gioia.
Il tuo sorriso sia un sorriso di gioia.
La tua parola sia una parola di gioia.
Il tuo agire sia un atto di gioia.
Inonda di gioia coloro che ti circondano; se ne sente tanto bisogno nel mondo...
Non temere di darne troppa; Non temere soprattutto di mancarne.
Obbedisci a quest’ordine ed avrai conquistato la Gioia stessa.”
E come direbbe un mio caro amico: “In alto i cuori”. Sara vuole così.
Per un po ci sembrerà di camminare sulla neve. Avremo paura di scivolare. Ma la cosa bella di camminare con gli altri sulla neve e che si cammina in cordata, l’uno legato all’altro, e tuo compito è anche quello di seguire il passo dell’altro, stare attento a chi ti sta vicino. Facciamo strada insieme e anche se scivoliamo, rialzarsi sarà più semplice.
Il Signore non ci lascia soli. E Sara neanche.
E così sia.
mercoledì 1 febbraio 2012
La prosivendola
"Lei Malaussène ha un vizio raro: compatisce".
Affronto un capitolo molto bello della mia vita di lettrice parlando di Daniel Pennac, uno degli autori più geniali che il XX secolo ci abbia regalato.
Daniel Pennac, al secolo Daniel Pennacchioni, inizia a scrivere la serie di romanzi su Benjamin Malaussène per scommessa, creando quello che definisco il mio personaggio letterario preferito.
Il buon Benjamin fa di professione il capro espiatorio ed oltre ad avere il vizio raro della compassione (come dice la Prosivendola, colei che paga profumatamente i suoi servigi), ha la rara capacità di trovarsi SEMPRE nel posto sbagliato al momento sbagliatissimo. Ha una famiglia multietnica e di dimensioni non comuni, una mamma eternamente innamorata e sempre assente. Torna a casa solo quando è nuovamente incinta e, sfornato il pargolo, sparisce dalla circolazione. Ha un nugolo di fratellastri e sorellastre. Attira a sé tizi di ogni sorta ed anche un mucchio di guai. Ha una fidanzata giornalista bella e coraggiosa. Gli elementi per costruire una storia veramente strepitosa ci sono tutti. Se si aggiunge poi che Benjamin e tutta la ciurma usano essere sarcastici e caustici quasi quanto me ("Gli stronzi rinsaviscono giusto il tempo che dura la paura"), allora si percepisce l'amore che posso provare per questa famiglia veramente un po sfigata.
Il "ciclo Malaussène" si compone di sei libri scritti tra il 1985 ed il 1997. "La prosivendola" è il terzo episodio di questo ciclo. Le storie si susseguono ma al tempo stesso ciascun libro rappresenta un capolavoro a sé.
Ho una grande passione per i libri ed ho sempre immaginato che se avessi mai aperto una libreria l'avrei chiamata così, "La prosivendola".
Il libro inizia con uno matrimonio (Evviva, Evviva!"): si sposa Clara, la sorella preferita di Benjamin. Il marito è il direttore di un carcere in cui vengono esaltate le doti artistiche dei condannati. Inutile dire che Clarence di Sant'Inverno (promesso sposo di Clara), muore (beh, sì, c'è un omicidio in quasi ogni episodio e Benjamin viene quasi sempre accusato di esserne il colpevole). Clara confessa a suo fratello di essere incinta e Benjamin, desideroso di dare al suo nipotino tutto quello che desidera, fa scelte poco felici per le quali Julie, la sua fidanzata, decide persino di lasciarlo.
La trama è intricatissima e vale la pena di non svelarvi nulla... Vi dico solo che Clara partorisce un bellissimo bambino a cui viene dato il nome di E' un Angelo. Sì, è proprio questo il suo nome: E' un Angelo. La famiglia Malaussène ha un talento nel dare i nomi ai propri figli: ne "La fata carabina", troverete la nascita della piccola Verdun, chiamata così perché ogni volta che si sveglia scatena un frastuono pari solo a quello dell'omonima battaglia. In "La Passione secondo Therese", nasce Maracuja. Eccetera eccetera...
Lo stile di Pennac è inconfondibile, irriverente e sciolto. E' uno scrittore elegante. Ed è elegante perché fa sembrare facile scrivere un libro e per me l'eleganza consiste proprio nella capacità di far sembrare molto semplice fare qualcosa di molto molto difficile. Terminato il ciclo con "La Passione secondo Therese", potete attaccare gli altri libri di Daniel. Io consiglio caldamente, tra gli altri, "La lunga notte del Dottor Galvan", un librino piccolo piccolo ma troppo divertente, "Come un romanzo", un saggio sulla lettura, "Signori Bambini", una storia per nulla banale in cui per punizione i bambini diventano adulti e gli adulti diventano bambini e "Ecco la storia", racconto strampalato, strepitoso e surreale. Non ho mai letto, invece, i libri del ciclo di Kamo.
Vi lascio con una citazione tratta da "La prosivendola", che vuole essere un invito anche ai miei lettori
"Pietà per gli scrittori... non tendete loro specchi... non trasformateli in immagini... non date loro un nome... tutto ciò li farà impazzire".
"Non tendete loro specchi" ma mostratevi a loro. Mostratevi a me e iniziate a dirmi che ne pensate di tutto questo mio lavoro.
lunedì 30 gennaio 2012
Nuvole Rapide
Flusso, derive, parole: Tutto si perderà.
Primo singolo tratto dal bistrattato album "Amorematico", questo pezzo è veramente il cuore della groova torinese!Sostanzialmente, questo album è stato abbastanza massacrato dalla critica. Per citare i Subsonica in un loro recente brano "non va bene di qua, e non va bene di là, non si capiscono le parole, quando fai così sei troppo commerciale, quando fai cosà non si capisce un cazzo... eh oh e mi sembri mia madre!" (Benzina Ogoshi - Eden 2011 - http://www.youtube.com/watch?v=qT_QKglIrWI)
Cominciamo dicendo che tutto l'album è un po particolare ed in realtà molti testi non si afferrano, per così dire, al primo ascolto. Beh, neanche al secondo. Ma comunque a mio modesto parere, l'album spacca."Amorematico" è il terzo album della formazione torinese (che io AMO alla FOLLIA!) ed esce nel 2002. Nuvole rapide", come già detto, è il primo singolo e di strepitoso, oltre al sound straordinariamente trascinante, ha il videoclip che accompagna il singolo. Girato da Luca Merli e citato in un video dei Delta V ("Un colpo in un istante"), vede un anziano signore correre apparentemente senza meta né motivo in giro per la campagna padana. L'effetto visivo "bruciato" è davvero notevole. Piacevolissimo.Stavolta non racconto aneddoti o storie strane. Volevo solo restituire quanto dovuto ad un album pazzesco.
Godetevelo e come direbbe Max "che la grova sia con voi!"
http://www.youtube.com/watch?v=bZelH5yNuYI
mercoledì 25 gennaio 2012
Another one bites the dust
lunedì 23 gennaio 2012
Brutta notizia
Che le spine siano con voi!
domenica 22 gennaio 2012
Harry Potter - Il Prigioniero di Azkaban
Vi è mai capitato di provare odio, ansia, frustrazione, gioia leggendo un libro?
giovedì 19 gennaio 2012
L'homme qui plantait des arbres
"Quando penso che un uomo solo, ridotto alle proprie semplici risorse fisiche e morali, è bastato a far uscire dal deserto quel paese di Canaan, trovo che, malgrado tutto, la condizione umana sia ammirevole." |
Stasera un post breve ed allo stesso tempo un condensato di speranza. "L'uomo che piantava gli alberi" è un racconto dello scrittore francese Jean Giono del 1953. Narra la storia del pastore Elzéard Bouffier e del suo progetto di piantare alberi. Vedovo e taciturno e pianta querce. Solo e con spirito eremitico e pianta betulle. Scoppia la Prima Guerra Mondiale e pianta faggi. Di 100.000 querce piantate si aspetta che solo 10.000 resistano alle incursioni degli animali e della Provvidenza, ma non abbandona il progetto. Trasforma la sua terra in un giardino. Ecco il punto. Creare un fitta foresta di relazioni, stringere i cuori. "Sapere che c'è qualcuno da qualche parte nel mondo dal quale ti senti compreso malgrado le distanze o i pensieri inespressi fa di questa terra un giardino". Leggeteci quello che volete. Questa è la mia liberissima interpretazione. |
mercoledì 18 gennaio 2012
The Emperor's New Groove
Kuzco: Come posso spiegartelo? Ti sollevo dall'incarico, sei stata dimissionata, rientri nella riduzione del personale, divergenza di intenti, conflitto d'interessi, scegli la tua versione, ne ho altre.
Yzma: Ma... io... io... voi... oh! Oh... ma Vostra Altezza, sono anni che dimostro la mia cieca fedeltà all'Impero! Saranno almeno... be'... molti, moltissimi anni, Altezza!
Kuzco: Ehi, abbiamo tutti il nostro Canto del Cigno! Il tuo è finito da almeno mezzo secolo. Allora: chi è seduto sul mio trono?...)
Yzma: Non mi riferivo alla CENA! A quella cosa...
Kronk: Oh, ma certo, il veleno! Il veleno per Kuzco! Il veleno scelto appositamente per uccidere Kuzco! Kuzco e il suo veleno!.... Quel veleno?
Yzma: SI', QUEL VELENO!)
Il film vede la luce dopo sei anni di studio, realizzazione e rimaneggiamenti.
Prodotto da Randy Fullmer e diretto da Mark Dindal è certamente un film da guardare con un buon amico stravaccato a fianco a te sul divano, soprattutto se hai lo stesso umore che io questa sera.